E’ ufficialmente disponibile macOSx 10.14 Mojave
E’ ufficialmente disponibile macOSx 10.14 Mojave
Per tutti gli utenti, dopo diversi mesi di beta. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul nuovo sistema operativo Apple per Mac.
Le novità. Naturalmente il grosso del lavoro di ottimizzazione fatto da Apple su Mojave è impercettibile all'utente, se non nel miglioramento delle performance del computer. Ma in Mojave i cambiamenti si vedono anche, e si inizia dal desktop. Anzitutto c'è un (atteso) dark mode, ovvero le tonalità chiare dell'interfaccia diventano scure, per consentire una maggiore concentrazione dell'utente sul lavoro e sui contenuti del desktop. Ma la vera svolta si chiama Desktop Stacks, ed è una funzionalità che porta su ogni singola cartella presente sul desktop un approccio di visualizzazione e utilizzo identico a quella che ha, nelle precedenti versioni di MacOS, la cartella download all'interno del dock. Ovvero, ogni folder sul desktop può essere esplorato senza effettivamente aprirlo, con - qui sta il bello - Mojave che si preoccupa di tenere ordinata la scrivania, raggruppando i file secondo la tipologia. Insomma addio desktop pieni di icone inutili e spesso inutilizzate, ora il sistema operativo pensa a organizzare il caos che ogni utente inevitabilmente crea sul desktop. Immediatamente visibile è poi il nuovo funzionamento degli screenshot, ora uniformato a quello di iOS. Ma le novità più importanti per l'interfaccia utente stanno nel Finder e sono le azioni rapide, unite ai metadati dettagliati che ora accompagnano ogni file. Ed ecco quindi "Azioni rapide", una sorta di anteprima file potenziata, che permette direttamente dal Finder, senza cioè aprire i documenti, di intervenire sui contenuti. Si può ad esempio, tagliare un clip da un file video e condividerlo immediatamente, o modificare una foto, o annotare un Pdf. Interessante e utile (anche se un po' geeky) la possibilità di automatizzare diverse funzioni in un'unica azione rapida, un concetto molto simile a quello delle Siri Shortcuts appena arrivate su iOS (solo che quelle sono mutuate da Workflow, app acquisita da Apple recentemente, qui c'è il caro vecchio Automator di MacOS a gestire tutto). Il nuovo desktop è effettivamente un aiuto alla produttività, l'altra novità chiave è l'aggiornamento del browser Safari, con due occhi di riguardo alla sicurezza di navigazione e alla protezione dei dati personali. Qui Apple ha decisamente fatto un salto avanti, Safari ora oltre ad essere il più veloce browser su Mac è anche quello più blindato. La nostra esperienza con il nuovo Safari è presto descritta: al netto di estensioni presenti solo su Chrome o Firefox o necessità di mantenere sincronizzati i profili dei browser con Windows, usare un'altra app di navigazione web su Mac non ha più molto senso. Safari è un asset fortissimo di MacOS, e infatti Apple se lo tiene ben stretto, non c'è più una versione Windows da un bel po' ormai.
La convergenza tra piattaforme. Quello adottato da Apple è da sempre un approccio che produce semplicità di gestione per l'utente. Ed è lo stesso approccio a fare da denominatore alle novità di Mojave, che ora avvicina ancora di più iOS al Mac. Anzitutto, creando un ambiente di sviluppo contiguo che permette alle applicazioni iOS di funzionare anche su Mac (e infatti arrivano - finalmente - i memo vocali e la nuova app di Borsa), ma anche portando avanti il concetto di continuity: se fino a High Sierra si poteva navigare su Safari sul Mac e riprendere la navigazione sullo stesso sito su iPhone e iPad, in Mojave si fa un passo in più ed è possibile adesso ad esempio, importare una foto scattandola in tempo reale dall'iPhone. Un esempio di funzionamento, le note spese in viaggio, con scontrini e ricevute che vanno regolarmente perse: si scatta una foto, il documento è già sul Mac, e il nuovo desktop "intelligente" lo mette assieme agli altri in uno stack sul desktop. L'idea di Mojave insomma è l'efficienza, senza dimenticare l'estetica. Del dark mode abbiamo detto, è utile e gradevole, ma per chi cerca solo l'effetto "Wow" ora ci sono due sfondi dinamici che cambiano insieme allo scorrere del tempo per riflettere l'ora del giorno, come accade nel wallpaer con la duna che muta nelle ombreggiature dall'alba alla notte. Non è indispensabile, certo, ma da vedere è uno spettacolo. Ancora, anche la gestione demotica dell'app Home arriva sui Mac, riprendendo il funzionamento di quella iOS: i dispositivi connessi delle abitazioni possono essere gestiti ora anche da desktop. Anche il Mac App Store cambia - e anche qui, finalmente - aggiornandosi ad una versione che riprende l'esperienza iOS, con una "curation" dei contenuti che lo distanzia parecchio e in meglio dal luogo un po' abbandonato che sembrava fino a High Sierra.
Questione di stabilità. Mojave è la versione 10.14 di MacOS, e questo primo rilascio ufficiale sembra già molto stabile. E' anche l'ultima versione che supporterà app a 32 bit, dal prossimo MacOS dovranno essere tutte a 64 pena il non funzionamento. Nelle nostre prove, i Mac di test sono stati messi sotto pressione con app pesanti e numerosi task, e Mojave ha digerito tutto senza problemi e mai un kernel panic anche in beta. Le nuove funzionalità sono effettivamente utili, su tutti i desktop stacks e gli screenshot arricchiti, e il dark mode è diventato insostituibile nel lavoro notturno. Gli utenti Mac "standard" possono aggiornare tranquillamente i sistemi, anche se avanti con gli anni. Noi abbiamo messo le beta e la finale su un Mac Mini di fine 2012 (con Ssd) che ha mantenuto le performance e anzi guadagnato qualcosina in fase di boot. L'Os arriva a funzionare anche sui Mac Pro del 2010 a patto che abbiano una scheda grafica in grado di supportare le librerie Metal, altrimenti l'installazione non andrà a buon fine. Su tutti i Mac da fine 2012 in poi comunque, Mojave può essere installato serenamente. Per quanto riguarda gli utenti professionali, che magari utilizzano dispositivi esterni Thunderbolt per acquisizione audio/video, come sempre ad ogni aggiornamento importante è consigliabile attendere il rilascio dei driver per Mojave da parte delle terze parti interessate. Noi lo abbiamo provato anche su un Macbook Pro con Dsp esterni Thunderbolt 2, senza riscontrare anomalie di funzionamento. L'aggiornamento è gratuito per tutti i Mac supportati, e si può scaricare dal 24 settembre.